Arriva a Torino Erbario di famiglia, spettacolo teatrale di Elisa Occhini che, attraverso un viaggio nei ricordi della famiglia, riflette sull’interdipendenza tra l’uomo e le piante. Lo spettacolo sarà il 16 novembre presso Casa Fools, Via Bava 39.
Come nasce lo spettacolo
Il testo prende spunto dal saggio La botanica del desiderio di Michael Pollan, il quale afferma che noi esseri umani non siamo indispensabili per la sopravvivenza delle piante, bensì il contrario. Nei millenni, le piante hanno saputo rendersi indispensabili a noi e, con una certa “astuzia” e intelligenza, hanno fatto in modo di essere selezionate perché noi continuassimo a farle vivere e a coltivarle. Così i fiori si sono resi irresistibili prima agli occhi delle api, poi ai nostri, e grazie alla seduzione che esercitano su di noi, siamo “costretti” a coltivarli e a prendercene cura. Lo spostamento dell’asse da antropocentrico a “fiorecentrico” ha stuzzicato la curiosità dell’autrice e attrice, che in questo testo ripercorre una vita che si forma attraverso l’incontro con le piante e con la terra, in un gioco continuamente in bilico tra realtà e immaginazione.
Sinossi
Teresa è incinta. Cura la vita che porta in grembo come cura il suo giardino. Parlando alle piante e al pancione, inizia un viaggio nei ricordi di famiglia, in cui i personaggi, i dialoghi, le situazioni “fioriscono” nella sua mente, come fiori che spuntano nei vasi, magicamente. Rivive il primo giorno di scuola, l’incontro con la maestra e con i compagni. Rivive i pomeriggi sul terrazzo della nonna, vera esperta nella cura delle piante. Rivive il giorno della sua nascita e la prima dichiarazione d’amore: quella di suo nonno. Rivive il turbamento dell’adolescenza, il primo amore, il matrimonio, il lutto. Tutto attraverso l’incontro con il mondo delle piante.
È un viaggio alla ricerca di radici profonde, quasi metafisiche: “Ma io da dove vengo?”. Per tre volte, in tre momenti diversi della sua vita, si pone la stessa domanda. Per tre volte riceve la stessa risposta: “Tu vieni da un fiore”. La nascita di una nuova vita le confermerà che è proprio così.
Regia e scenografia – Ferro e carta
Il ferro della scenografia è la struttura ossea dello spettacolo, su cui si trovano, si appoggiano, si spostano fiori di carta dai colori pastello. Il pastello è quello dei ricordi un po’ sbiaditi, la carta è quella delle pagine di un diario.
La serra-giardino, desolata e trascurata all’inizio, va a mano a mano rifiorendo. Teresa oscilla, in un flusso di coscienza, tra i personaggi del passato e le azioni concrete del tempo presente: cura, semina, estirpa, annaffia, riordina i vasi e i pensieri. Teresa rivive, rielabora, ripensa e infine archivia i suoi ricordi sotto il telo che proteggerà i bulbi fino a primavera.
Ecco, lo spazio è stato fatto, tutto è rifiorito e messo in ordine e il telo che copre la serra non è altro che una pagina bianca su cui scrivere una nuova vita.
In poche righe
Erbario di famiglia è:
– un diario dove anziché con le parole si scrive con le piante
– un lavoro di rielaborazione fantastica dell’autobiografia
– una suggestione sul saggio di Michael Pollan La botanica del desiderio
– un omaggio alla terra d’origine dell’autrice, a tutte le terre di origine, alla prime fra tutte: il grembo della madre
Lo spettacolo Erbario di famiglia si terrà sabato 16 novembre presso Casa Fools – Via Bava 39 – a Torino.
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