I rifiuti possono diventare risorse? L’economia circolare dice di sì!
Il ciclo produttivo classico dell’economia lineare si basa su un modello fisso: estrazione delle materie prime, produzione, consumo e smaltimento. Questo sistema di produzione ha creato una vera e propria cultura dell’usa e getta. La lavatrice si rompe? Se ne compra un’altra nuova. Il cellulare diventa obsoleto dopo pochi mesi? Si corre a comprare l’ultimo modello. E’ un sistema energivoro destinato a non durare a lungo. Estrae troppe risorse, richiede molta energia e produce troppi rifiuti.
Al contrario, negli ecosistemi naturali ogni ciclo è chiuso e non esistono discariche. Il rifiuto di un organismo diventa l’alimento di un altro. Si tratta di un modello naturale che funziona ottimamente da millenni di anni e a cui si ispira l’economia circolare. La Commissione Europea la definisce come
un sistema in cui il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile; i rifiuti e l’uso delle risorse sono minimizzati e le risorse mantenute nell’economia quando un prodotto ha raggiunto la fine del suo ciclo vitale, al fine di riutilizzarlo più volte e creare ulteriore valore.
I beni vengono, dunque, prodotti con minore impiego di materia ed energia, utilizzando possibilmente quella rinnovabile. Inoltre, vengono mantenuti in funzione il più a lungo possibile secondo la logica delle “5 R”: riutilizzo, recupero, riparo, rigenero, riciclo. Nell’economia circolare, quindi, si cerca di ridurre al minimo l’impatto ambientale dei prodotti in ogni fase della loro vita, o come si suol dire “dalla culla alla tomba”.
Per trovare buoni esempi di economia circolare non è necessario andare troppo lontano. In Piemonte, per esempio, gli scarti di molte aziende produttrici di riso e vino vengono riutilizzati negli ambiti della nutraceutica, della cosmesi e delle bioplastiche. Un altro caso esemplare è quello torinese di Ri-generation, il primo negozio in Italia che dà una seconda vita agli elettrodomestici, dalle lavatrici ai frigoriferi. L’obiettivo è di sostituire la cultura dell’usa e getta con quella del riporta e ripara.
Le ricadute positive dell’economia circolare non riguardano solo l’ambiente. Rappresenta, infatti, un modello economico efficace perché crea nuove opportunità per l’innovazione e l’occupazione. Inoltre, produce efficienza e, quindi, risparmio e profitto. Un’economia che ispirandosi alla natura diventa sostenibile sotto tutti i punti di vista: ambientale, sociale ed economico.
Per saperne di più:
B come Biodiversità
C come Cambiamento climatico
D come Decrescita
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