Il tuo viaggio pronto in 5 minuti. Grazie a Yamgu ora è possibile: l’app per il social travelling promette di rivoluzionare le vostre vacanze e gite fuori porta. Fatevi prendere per mano dal canguro e iniziate a godervi il viaggio… All’itinerario ci pensa lui!
Un’applicazione che organizza il viaggio dei propri utenti sfruttando i social e gli open data. Un network che aiuta le aziende e gli enti culturali a intercettare i turisti. Tutto a portata di smartphone. Abbiamo provato Yamgu per voi e possiamo dirlo: viaggiare non è mai stato così semplice.
D’altronde, innovazione è una delle parole chiave dell’inQubatore Qulturale (conosci già i nove sentieri?). E chi, meglio di Ester e Mauro, ci poteva raccontare come è nata questa avventura? La nostra Storia di Corona Verde della settimana parla di loro e di un curioso canguro che saltella in giro per il mondo…
L’idea: un’applicazione di social travelling
Lei esperta di marketing e comunicazione, lui architetto di software. Loro, marito e moglie di 38 anni, e un’idea innovativa. Nata dalle menti di Ester Liquori e Mauro Bennici, Yamgu è una startup incubata da I3P, l’Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino.
“Era il 2014 quando, dopo l’ennesimo viaggio, abbiamo concepito questa applicazione – ci racconta Ester (CEO della società) – Viaggiando ci siamo resi conto della mancanza di guide aggiornate in tempo reale e integrate con social, mappe e sistemi di pagamento elettronico. Così abbiamo messo le nostre competenze al servizio di un nuovo progetto: You Are My Guide (da cui l’acrononimo YAMGU) nasce dalla consapevolezza che un luogo è vivo grazie ai suoi abitanti e a chi lo visita. Ogni turista lascia sul territorio una propria traccia emozionale: il nostro obiettivo è darle rilevanza“.
Dopo un primo finanziamento di 50 mila euro da Club Italia Investimenti 2, i due hanno fondato Yamgu e si sono messi al lavoro sugli algoritmi. Il concetto è semplice. Una mappa con i luoghi turistici di interesse, informazioni su orari e meteo aggiornate in tempo reale, possibilità di accedere al navigatore del proprio smartphone e di acquistare i biglietti per evitare le code in musei e attrazioni. Scelta la propria meta, l’algoritmo di Yamgu pianifica l’itinerario. E al turista non resta che armarsi di macchina fotografica e scarpe comode.
Open data al servizio del turismo
Ma c’è dell’altro. Ester e Mauro (che cura la parte tecnica del software) hanno messo a punto un servizio pensato esclusivamente per aziende, commercianti e enti culturali del territorio. “Il lato business del network permette alle aziende di accedere ai nostri dati. Dall’analisi dei dati sulle preferenze dei turisti sarà così possibile ottimizzare le proprie risorse, comprendere gli errori commessi e enfatizzare i propri punti di forza“. Così il museo potrà attirare più turisti; il panettiere all’angolo capirà quali sono gli orari di maggior affluenza; e la libreria poco più in là si deciderà ad acquistare libri in lingua inglese per i turisti. Semplice, no?
“Detto così può sembrare facile, ma per comprendere le potenzialità degli open data è necessario affidarsi a degli esperti – spiega Ester – Spesso le amministrazioni pubbliche e gli enti culturali hanno buone idee ma si scontrano con la mancata digitalizzazione del sistema pubblico. Noi siamo qui anche per questo, per rendere il turismo sempre più social e smart“.
Italia, Europa e…Corona Verde!
Dopo un periodo di sperimentazione a Torino e Milano (2015), ora Yamgu ha mappato 3200 realtà italiane ed è sbarcata nelle principali città europee. In poco più di un anno ha fatto registrare più di 15 mila download (per iOS e Android). E i dati indicano che il prodotto sta registrando un buon successo, tanto che la metà dei suoi utenti utilizza l’applicazione almeno due volte al mese.
“Presto abbiamo capito un’ulteriore potenzialità dell’applicazione. Essa, infatti, può essere utilizzata anche comodamente dal proprio divano. Quante volte a pochi passi da casa c’è una nuova mostra o un’iniziativa di cui non siamo a conoscenza? Grazie alle geo-localizzazione, Yamgu ti propone sempre nuove attività ed esperienze” ci spiegano Ester e Mauro.
L’applicazione si propone di rivoluzionare il modo di viaggiare. E presto potrebbe riservare qualche sorpresa che riguarda Venaria Reale e la Corona Verde. Curiosi? Vi terremo aggiornati. Nel frattempo, non ci resta che progettare la prossima gita fuori porta. Magari proprio qui all’inQubatore Qulturale!